Derivato dell’ergotamina, è un agonista dei recettori postsinaptici dopaminergici striatali (effetto antiparkinsoniano) e tubero-infundibolari (effetto anti-prolattinemico). L’azione agonista avviene sui recettori D2, anche a livello presinaptico, mentre sui D1 la bromocriptina esercita un’azione antagonista.È caratterizzata da un assorbimento del 28% circa della dose orale; la biodisponibilità è limitata da un intenso metabolismo epatico di primo passaggio; l’emivita è breve (3 ore circa); la maggiore via di escrezione è quella biliare, con l’eliminazione dell’85% circa del composto entro 120 ore.Viene impiegata nel trattamento del m. di Parkinson idiopatico o arteriosclerotico: è particolarmente utile in pazienti che mostrano una decrescente risposta terapeutica alla L-dopa e nei casi in cui la terapia con levodopa è inficiata dalla comparsa di fenomeni on-off; l’associazione con L-dopa ottiene un incremento degli effetti antiparkinsoniani, il che permette un ridotto dosaggio di entrambi i farmaci; può essere data da sola, in casi iniziali o lievi, di m. di Parkinson e può essere associata ad anticolinergici e/o ad altri farmaci antiparkinsoniani. Viene inoltre impiegata nei casi di galattorrea con o senza amenorrea post-partum (s. di Chiari-Frommel), idiopatica (s. di Argots-del Castillo), tumorale (s. di Forbes-Albright), da farmaci psicotropi, da contraccettivi; amenorrea prolattino-dipendente senza galattorrea; infertilità iperprolattinemica; disfunzione del ciclo mestruale (sindrome premestruale, fase luteinica breve); ipogonadismo maschile prolattino-dipendente; acromegalia. La b. è un utile adiuvante di tali trattamenti, oppure, in casi particolari, può essere usata indipendentemente da essi. Può indurre lieve nausea, vertigini, gastralgia, stipsi, ipotensione, astenia, tachicardia.Non può essere esclusa la possibilità di interazione con i farmaci psicoattivi o ipotensivi. Particolare cautela deve essere adottata in pazienti in trattamento con alcaloidi della segale cornuta o farmaci che agiscono sulla pressione arteriosa, in relazione a un possibile effetto potenziante. La somministrazione di antipsicotici, metoclopramide e domperidone antagonizza l’effetto inibitorio della secrezione di prolattina. I simpaticomimetici aumentano il rischio di tossicità. L’alcool riduce la tolleranza alla bromocriptina. Va somministrata con cautela ad alti dosaggi nei pazienti parkinsoniani con anamnesi di disturbi psicotici, gravi affezioni cardiovascolari, ulcera peptica o emorragie gastroenteriche. Se vengono trattate donne con affezioni non legate a iperprolattinemia, il farmaco andrebbe somministrato alla minima dose efficace per alleviare i sintomi, allo scopo di evitare la possibilità di abbassare i tassi di prolattina sotto la norma, con una conseguente alterazione della funzione luteinica. È necessaria cautela in caso di reazioni ipotensive.

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