Con tale termine si intende la perdita della voce in seguito a malattie della
laringe e della sua innervazione. L’articolazione e il linguaggio sono
integri.La paresi dei movimenti respiratori che si verifica nel corso della
poliomielite o della polinevrite acuta idiopatica può interessare il meccanismo
vocale in quanto non viene fornita aria a sufficienza per la fonazione.In
alcune malattie extrapiramidali si osserva come il paziente tenti di parlare in
parte durante l’inspirazione. In tali condizioni, inoltre, il volume della voce può
essere ridotto (ipofonia) per l’escursione limitata della muscolatura
respiratoria.In caso di paresi di entrambi le corde vocali, il paziente
parla solo sussurrando. Se invece è paralizzata una sola corda vocale, ad esempio
nel caso di un tumore che interessi il X nervo cranico, la voce diventa rauca,
monotona, stridula e talora nasalizzata, in quanto le narici posteriori non si
chiudono durante la fonazione (disfonia).Una manifestazione clinica
interessante e di cui si conosce molto poco è la disfonia spastica.
Probabilmente, questo disturbo è di origine extrapiramidale e, come disturbo
neurologico, è apparentemente simile al crampo dello scrivano. Esso compare in
individui per il resto sani, che progressivamente non riescono più a parlare con un
tono e una fluidità verbale normali. Ogni volta che si mettono a parlare contraggono
tutta la muscolatura fonatoria, per cui la loro voce risulta forzata, l’eloquio
molto faticoso e normalmente la voce è bisbigliante. Un’efficace terapia non è
ancora conosciuta (intervento sul nervo laringeo, iniezione di tossina botulinica,
anticolinergici).