Gruppo di farmaci così chiamato poiché le allucinazioni visive, o più
precisamente le pseudoallucinazioni, sono un effetto comune di tali
sostanze.Vengono definiti anche “psichedelici” per i molteplici effetti che
provocano. Infatti, queste sostanze possono produrre alterazioni del pensiero, della
percezione e dei sentimenti senza obnubilamento del sensorio, deliri e un prevalente
effetto tossico.Appartengono a questo gruppo alcune sostanze naturali e
molte sostanze sintetiche. Tra le indolamine, le più note sono la psilocibina
(contenuta in molte varietà di funghi) e la dietilamide dell’acido lisergico (LSD),
sostanza sintetica simile ad alcuni alcaloidi dei semi di vilucchio. La più comune
fenilalchilamina è la mescalina, estratta dal peyote o altri cactus. Gli
allucinogeni sintetici comprendono, inoltre, la dietiltriptamina e numerosi tipi di
amfetamine.Gli allucinogeni vengono di solito utilizzati in maniera
sporadica (fine settimana) e la maggior parte viene ingerita per via orale a mezzo
di pillole o sciolta su una carta assorbente che viene poi succhiata.La
sostanza più potente e nota è l’LSD. Essa esplica un’azione simpaticomimetica con
aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, rossore al volto e dilatazione
pupillare. Compaiono successivamente modificazioni del pensiero e della percezione;
una vivida immagine simil-onirica compare chiudendo gli occhi; sono frequenti
distorsioni visive o pseudoallucinazioni, le percezioni sono molto intense, sono
comuni sinestesie, alterazioni dell’immagine corporea e della percezione di tempo e
spazio. Talora il soggetto si rende conto, durante uno stato di intossicazione
acuta, di non poter controllare l’effetto della droga ed entra in uno stato di
panico (bad trip). Tale stato termina dopo l’eliminazione della
sostanza, che avviene in 24 ore. Alcuni consumatori considerano comunque anche il
bad trip un’esperienza vantaggiosa da cui trarre un insegnamento.
Un’altra tipica alterazione delle facoltà mentali è il flashback, che è un
transitorio ripresentarsi di stati emozionali e dispercettivi provati
precedentemente sotto l’effetto di una sostanza psichedelica. Può manifestarsi,
infine, uno stato confusionale in cui i pazienti possono diventare aggressivi o
correre il rischio di suicidarsi (ad es., defenestrazione per la convinzione di
poter volare). Solo raramente vengono descritti effetti patologici secondari all’uso
di sostanze psichedeliche in maniera cronica (si considera consumatore abituale di
LSD un soggetto che abbia assunto la sostanza per più di 20 volte nel corso degli
anni) e non è stato possibile evidenziare un danno organico cerebrale.Gli
allucinogeni non producono dipendenza fisica né sindrome da astinenza. La tolleranza
si sviluppa rapidamente, ma scompare dopo 2-3 giorni di non uso della
sostanza.Vedi anche
Amfetamine, LSD.