Aree della corteccia cerebrale sede di funzioni specifiche: mediante la
stimolazione elettrica della corteccia o in seguito a reperti osservati in pazienti
sottoposti ad asportazione chirurgica di porzioni corticali sono state
individuate:1. aree sensoriali e motorie
primarie, dotate di alta specificità funzionale;2. aree,
definite di associazione, che possono svolgere funzioni meno specifiche.1a)
Area
motoria
.
Collocata nella parte posteriore del lobo frontale (area 4 secondo la
suddivisione della corteccia in campi citoarchitettonici di Brodmann), controlla
tutti i movimenti del corpo che viene in essa rappresentato in modo capovolto; in
tal modo la stimolazione delle porzioni di corteccia sulla sommità della linea
mediana provoca la motricità degli arti inferiori, mentre stimolando porzioni
laterali si provoca la motilità della muscolatura facciale. I diversi gruppi
muscolari somatici non sono ugualmente rappresentati nella corteccia motoria: in
genere, l’ampiezza della rappresentazione è proporzionale alla finezza del
movimento. In tal modo, il pollice e le dita dispongono di un’ampia
rappresentazione, come pure la lingua. Penfield e Rasmussen, sulla base della
stimolazione della corteccia motoria umana, hanno costruito una figura che dimostra
tale discrepante ampiezza di rappresentazione (Homunculus motorius).
Sulla superficie mediale del lobo frontale si trova un’area supplementare motoria le
cui funzioni sono in parte ancora poco note. Lesioni nell’area motoria producono
paralisi locali.1b)
Area
somatosensitiva
.
Collocata nel lobo parietale (aree 3, 1, 2 di Brodmann, immediatamente dietro al
solco centrale), dà origine a esperienze sensoriali tattili e propriocettive. Anche
in questo caso, come già per le aree motorie, le esperienze sensoriali seguono
quello schema proiettivo invertito per cui le estremità inferiori del corpo sono
rappresentate nella parte superiore e mediale dell’area dell’emisfero opposto,
mentre quelle superiori sono rappresentate dalla parte inferiore (Homunculus
sensitivus). Un trauma o un processo patologico in tale area causa
disturbi quali l’incapacità di discriminare gli oggetti al tatto o di riconoscere la
posizione delle proprie membra. Vi è una stretta interdipendenza funzionale tra aree
motorie e sensoriali: anatomicamente, le cellule piramidali della corteccia motoria
si estendono dietro al labbro anteriore del giro postcentrale, ove si mescolano con
cellule granulari della corteccia sensoriale somatica. Tali cellule, a loro volta,
si estendono anteriormente nell’area piramidale; inoltre, l’asportazione di parte
della corteccia sensoriale somatica del giro postcentrale comporta la perdita di
gran parte della coordinazione dei muscoli controllati dalla corteccia motoria
immediatamente anteriore.1c)
Area
visiva
.
Localizzata nella scissura calcarina bilateralmente, sulla superficie mediale
del lobo occipitale (area 17 di Brodmann). Esiste un rapporto spaziale specifico fra
la retina e le corteccia visiva: le metà destre delle due retine si connettono con
la corteccia visiva destra e le metà sinistre con la corteccia visiva sinistra. Il
segnale visivo captato dalle cellule fotosensibili è registrato a livello corticale
primario prevalentemente in rapporto al contrasto, ossia la corteccia visiva
primaria è stimolata da ogni punto della scena ove esista una variazione in
chiaro-scuro o scuro-chiaro e l’intensità della stimolazione è determinata dal
gradiente di contrasto. La corteccia visiva rileva inoltre l’orientamento delle
linee, lo spostamento e la lunghezza e compie un’analisi del colore.1d)
Area
uditiva
.
Collocata nel giro temporale superiore (aree 41, 42 di Brodmann), riceve
dall’orecchio le informazioni che le consentono di discriminare le frequenze sonore,
con una sensibilità diversa di diverse aree per i toni alti e bassi (distribuzione
tonotopica). Entrambe le orecchie sono rappresentate su entrambi i lati, per cui la
perdita di un lobo temporale non ha un’eccessiva incidenza sull’udito.1e)
Area
del
.
Il linguaggio non è una funzione riducibile alla semplice localizzazione;
tuttavia, nel 1865 Paul Broca individuò nella parte inferiore della circonvoluzione
frontale un’area che da lui prese il nome, responsabile del controllo della lingua,
delle mascelle e dell’articolazione della parola. Successivamente, venne localizzata
l’area di Wernicke nella parte posteriore del lobo temporale e nella parte anteriore
del giro angolare, dove i lobi temporale, parietale e occipitale confluiscono: la
distruzione di tale area, particolarmente sviluppata nell’emisfero dominante,
comporta la perdita di quasi tutte le funzioni intellettive associate al linguaggio
o delle funzioni di tipo simbolico, quali la capacità di leggere, di fare operazioni
matematiche e risolvere problemi logici.2a)
Aree
di
associazione
.
La corteccia sensoriale primaria analizza l’aspetto più semplice della
sensazione, mentre l’analisi di esperienze più complesse richiede l’intervento di
zone che si estendono per 1-5 cm attorno all’area primaria, chiamate aree
di associazione sensoriale. Ad esempio, la stimolazione
dell’area visiva primaria, nella corteccia occipitale, provoca la visione di lampi e
luci, di linee luminose, di colori o di altre semplici visioni, ma non evoca
immagini complesse (o, nel caso di stimolazione di altre aree primarie, parole o
esperienze uditive complesse). Le aree di associazione servono dunque a coordinare
quelle funzioni che coinvolgono più di un sistema sensoriale, fornendo un alto
livello di interpretazione all’esperienza sensoriale. Esse aumentano la loro
estensione, salendo nella scala filogenetica, sino a raggiungere, nell’uomo, i 3/4
della corteccia cerebrale.