Disturbo dell’articolazione della parola con meccanismi corticali del linguaggio conservati. A seconda della sede della lesione si distinguono:Disartria da malattia del secondo motoneurone. Si ha paresi o paralisi della muscolatura articolatoria in seguito a lesioni dei motoneuroni del bulbo e del ponte inferiore. La lingua si presenta atrofica e fascicolante ed è presente disfagia. Progressivamente le consonanti vibranti (r), linguali (l) e labiali (m) non vengono più pronunciate. La paralisi bilaterale del palato molle (da difterite, poliomielite, paralisi bulbare progressiva) porta a una nasalizzazione delle parole. Nella diplegia facciale della malattia di Guillan-Barré, la paralisi bilaterale delle labbra disturba la pronuncia delle labiali (p, b).Disartria spastica e rigida (più frequente). La lesione interessa i tratti corticobulbari e l’eziologia di solito è vascolare, più raramente conseguente a SLA. I muscoli paralizzati non si atrofizzano ed è presente aumento del riflesso mandibolare e degli altri riflessi facciali. La parola è lenta e impastata, sono presenti disfonia e disfagia. Nel morbo di Parkinson la parola è rapida, biascicata, con peggioramento al termine delle frasi. Nella corea e nel mioclono la parola è lenta, indistinta, scandita, il tono della voce è alto e sono presenti smorfie per la sovrapposizione di movimenti involontari.Disartria atassica. La lesione è cerebellare (come nella sclerosi multipla, malattie degenerative, sequele di encefalopatia anossica, colpo di calore) e la parola è lenta, scandita, con disturbo della coordinazione tra le parole e la respirazione e conseguente linguaggio esplosivo.

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