Attualmente classificata dal DSM-IV tra i disturbi dissociativi non altrimenti specificati e dall’ICD-10 nel paragrafo Isteria (capitolo Disturbi nevrotici), è stata descritta da Ganser nel 1898.Considerata dalla maggior parte degli autori una sindrome di confine fra gli stati a simulazione cosciente di malattia mentale e quelli sostenuti da meccanismi inconsci, si presenta come un quadro in cui il paziente “mimerebbe”, tendenziosamente nei primi tempi e poi più probabilmente a livello inconscio, l’immagine che si è fatto della malattia mentale. La caratteristica più rilevante e più descritta sarebbe il fornire “risposte di traverso”, grossolanamente errate, pur risultando chiara per il paziente la domanda, quasi dando l’impressione di scegliere intenzionalmente, anche se inconsciamente, la risposta sbagliata. Anche il modo di agire è spesso di traverso e ricorda l’aprassia.Il quadro clinico completo, di rara osservazione, descritto da Ganser era caratterizzato da stato di coscienza crepuscolare transitorio con disorientamento, cefalea, distraibilità, allucinazioni combinate oniroidi e cariche di affettività, segni isterici, amnesie circoscritte, risposte di traverso e puerilismo.Il paziente che presenta la sindrome è di solito un detenuto in attesa di giudizio, un traumatizzato cranico con problemi di indennizzo, un militare e avrebbe come guadagno secondario la manipolazione dell’ambiente circostante dando l’impressione della malattia mentale. La personalità premorbosa è di solito immatura e ipodotata. La cessazione è di solito brusca quando viene raggiunto l’obiettivo prefisso o il paziente si accorge di non trarre più alcun vantaggio dal procrastinare la situazione.La terapia è mirata a controllare eventuali sintomi associati, come l’ansia.

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