Fa parte delle teorie psicodinamiche dell’inconscio patogeno che accorda maggiore importanza al libero gioco (l’energia non legata di Freud) dei significanti che circolano o formano catene nell’inconscio, cioè in quella regione dell’essere che forma lo strato dell’Immaginario o meglio del Simbolico. Da qui la formula famosa: l’Inconscio è strutturato come un linguaggio. Lo strutturalismo applicato a un’infrastruttura come l’Inconscio lo sottrae quindi alla primitiva dottrina di Freud che produce necessariamente un distacco radicale dalla teoria biologica delle pulsioni. I vantaggi di questa posizione dottrinale consistono essenzialmente nella prospettiva ottimista e terapeutica (ciò che dipende dalle relazioni sociali può essere modificato attraverso la relazione terapeutica) e anche nel fatto che essa considera la malattia per ciò che è, cioè una produzione simbolica e immaginaria i cui sintomi hanno un significato. I limiti di questa concezione dipendono dal fatto che la malattia mentale in genere non può essere concepita al di fuori della patologia organica che ne condiziona manifestamente alcune forme tipiche (psicosi acute e croniche, anomalie congenite dello sviluppo psichico).