La sindrome maligna da neurolettici (SMN) è un complesso di sintomi potenzialmente fatale, occasionalmente riferito all’uso di farmaci antipsicotici, particolarmente di prima generazione.Le principali manifestazioni cliniche della SMN sono l’ipertermia, la rigidità muscolare, disturbi psichici (compresa la comparsa di catatonia) e la presenza di instabilità autonomica (irregolarità della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, tachicardia e/o aritmie, iperidrosi). Ulteriori segni possono essere rappresentati dall’incremento della creatin-fosfochinasi, da mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. La diagnosi di tale patologia non sempre è facile per la necessità di diagnosi differenziale verso altre patologie di tipo infettivo o per una sintomatologia meno specifica di tipo extrapiramidale, per altre affezioni neurologiche o da tossicità centrale anticolinergica. La gestione della SMN prevede l’immediata sospensione della terapia antipsicotica e il trattamento sintomatico delle complicanze. Fra i possibili schemi di terapia consigliati è validato l’uso della bromocriptina (2-10 mg ogni 8 ore per os o per sondino naso-gastrico) o altri farmaci dopaminergici (lisuride: 0,02-0,1 mg/ora in infusione endovenosa; carbidopa/levodopa: 25-100 mg per os ogni 8 ore) e dantrolene sodico (0,3-1 mg/kg e.v. ogni 6 ore).

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