Malattia acuta del SNC causata da un RNA virus appartenente al gruppo dei Rabdovirus. Può colpire tutti gli animali omeotermi, soprattutto cane, gatto, volpe e roditori selvatici, e la trasmissione all’uomo si attua in genere attraverso la saliva dopo morsicatura di animali infetti. Il virus penetra attraverso l’epidermide e inizia il processo di moltiplicazione all’interno delle fibrocellule muscolari striate. A livello dei fusi neuromuscolari e/o tendinei, il virus si propaga nel SNP diffondendo centripetamente a livello dell’assoplasma fino al SNC. A livello centrale, il virus si moltiplica a livello della sostanza grigia e attraverso i nervi del SNA migra centrifugamente e raggiunge altri tessuti come fegato, ghiandole salivari, rene, polmone, cute e cuore. Il periodo di incubazione è mediamente di 2 mesi (con variazioni tra 10 giorni e 1 anno). La lesione patognomonica della rabbia è rappresentata dai corpi del Negri, formazioni eosinofile del diametro di 10 mm costituiti da una matrice fibrillare e da particelle di virus rabbico, maggiormente localizzati a livello del corno di Ammone, della corteccia cerebrale, del tronco, delle cellule di Purkinje del cervelletto e dei gangli spinali dorsali. In genere, la rabbia attraversa diverse fasi:Fase prodromica della durata di 1-4 giorni. Sono presenti febbre, mialgie, astenia, parestesie e fascicolazioni nella sede o nel territorio circostante la zona di inoculo del virus.Fase encefalitica. Compaiono agitazione e ipereccitabilità, iperestesia, confusione, allucinazioni, aggressività, spasmi muscolari, meningismo, convulsioni e paralisi distrettuali; frequente è il riscontro di paralisi del primo motoneurone, aumento dei riflessi tendinei profondi e risposte estensorie plantari. Fase di interessamento del tronco. L’interessamento dei nervi cranici causa diplopia, paralisi facciali, neurite e difficoltà alla deglutizione che, insieme all’eccessiva salivazione, danno origine al quadro di bava alla bocca. L’idrofobia (ossia una dolorosa contrazione diaframmatica e dei muscoli respiratori accessori, faringei e laringei, scatenata dall’ingestione di liquidi) compare nel 50% dei casi. Possono comparire priapismo ed eiaculazione spontanea per interessamento del nucleo amigdaloideo.Fase comatosa. Il paziente diventa comatoso e, in seguito all’interessamento dei centri respiratori, subentra il decesso. Talvolta la rabbia può presentarsi come una paralisi ascendente tipo Guillain-Barré. La morbilità non è molto alta (15-30% dei soggetti morsicati da animale rabbioso), mentre la letalità è del 100%.Per la rabbia si effettuano due tipi di profilassi:Profilassi pre-esposizione. La attuano i soggetti ad alto rischio per l’esposizione lavorativa. Prevede l’inoculo i.m. di HDCV (virus inattivato coltivato su cellule umane diploidi) ai giorni 0, 7, 21 e 28.Profilassi post-esposizione. Consiste nel lavaggio della ferita e nella disinfezione con composti di ammonio quaternario, successiva profilassi passiva con antisiero antirabbico inoculato per il 50% nella ferita e per il 50% per via generale i.m. e immunizzazione attiva con vaccino antirabbico ai giorni 0, 3, 7, 14, 28. Se l’animale catturato dopo 5 giorni non dà segni di malattia si interrompe il ciclo di vaccinazione.Fino al 1980 i vaccini erano costituiti da tessuto cerebrale di coniglio, pecora o topo e in 1 caso su 4000 si sviluppava un’encefalite allergica per sviluppo di reazione anticorpale contro gli antigeni cerebrali animali di cui alcuni simili a quelli umani. Vedi anche
Encefaliti.

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