(dal latino limbus = contorno)Termine introdotto da Broca per definire giri corticali filogeneticamente primitivi disposti ad anello attorno al tronco dell’encefalo.Dal punto di vista anatomico, comprende l’ipotalamo, il giro cingolato e paraippocampale, il giro dentato, ippocampo e subiculum, l’amigdala e la corteccia entorinale, i nuclei limbici dello striato pallido e del talamo e la corteccia orbitaria frontomesiale. L’organizzazione citoarchitettonica della corteccia limbica (allocortex) la distingue chiaramente dalla circostante neocorteccia (isocortex) con alcune zone intermedie di transizione (mesocortex). I collegamenti fra la neocortex orbito-frontale e i lobi limbici rivelano alcune delle relazioni funzionali reciproche. Tra questi collegamenti appare importante il fascicolo proencefalico mediale che connette la regione frontale mesiale con i nuclei settali e l’ipotalamo e caudalmente con alcuni nuclei mesencefalici. Le proiezioni afferenti provengono sostanzialmente dall’amigdala e dall’ippocampo, quelle efferenti sono dirette verso il talamo, i nuclei del sistema viscerale motorio e del complesso ipofisario. Esistono inoltre connessioni secondarie fra prosencefalo e mesencefalo, attraverso la stria medullaris e il fascicolo retroflesso dal talamo all’abenula. All’interno del sistema limbico va ricordato il circuito di Papez (ippocampo-fornice-corpi mammillari-regioni settali e preottiche-fascio di Vicq d’Azyr-talamo anteriore-cingolo-ippocampo), che rappresenterebbe il substrato anatomico del comportamento emozionale (l’elaborazione delle emozioni, oltre che sulle strutture limbiche, si poggia su aree prefrontali e somatosensoriali). Il cingolo riceve afferenze dal lobulo parietale inferiore, centro sopramodale per le percezioni visive, tattili e uditive e dalla corteccia associativa temporale.Dal punto di vista funzionale, il sistema limbico è correlato al mantenimento della sopravvivenza biologica dell’individuo attraverso la regolazione del sistema nervoso autonomo, il sistema neuroendocrino e immunologico. Serve inoltre, dal punto di vista filogenetico, alla modulazione di comportamenti istintivi legati alla conservazione della specie (alimentazione, attacco-fuga, sessualità, comportamenti sociali e parentali) e fornisce una componente motivazionale alle azioni programmate dalle strutture neurali prefrontali (per stato motivazionale si intende la condizione interna che guida e regola il comportamento volontario).