Malattia acuta, spesso mortale, causata dalla tossina prodotta dal batterio anaerobico sporigeno Clostridium tetani. Il bacillo si ritrova comunemente nel terreno, specie in climi caldo-umidi e concimati con materiale organico, mentre le spore sono distribuite anche in aree urbane, essendo presenti anche nella polvere. Il tetano si verifica solo se le spore o le forme vegetative riescono a penetrare nei tessuti in seguito a ferite trafittive o lacerazioni alle estremità e a produrre localmente la tossina. La germinazione delle spore si ha solo se la tensione di ossigeno è molto inferiore rispetto a quella di un tessuto sano, come può verificarsi in presenza di corpi estranei, materiale necrotico e sovrainfezioni. L’infezione resta localizzata, ma la tossina migra attraverso il sangue e la linfa. Essa agisce sopprimendo l’attività dei neuroni inibitori spinali e del tronco encefalico, con conseguente disinibizione dei motoneuroni alfa e gamma. Vi sono inoltre un blocco neuromuscolare periferico per azione diretta sul muscolo e produzione di una contrazione senza che vi sia un potenziale nervoso autonomo. Il rapporto uomo:donna è di 2,5:1.Le manifestazioni cliniche possono essere locali, cefaliche e generalizzate.Locali. Compaiono dolore, rigidità, contrazioni ipertoniche e spasticità tetanica a livello dei muscoli colpiti. I sintomi possono perdurare per settimane o mesi, ma gradualmente scompaiono.Cefaliche. Conseguenti a ferite del viso o del capo. I muscoli colpiti sono paralizzati, ma si contraggono durante gli spasmi tetanici. Gli spasmi possono coinvolgere la lingua e la gola con disartria, disfonia e disfagia. Sovente si tramuta in tetano generalizzato e in molti casi è letale.Generalizzate. I primi segni sono dolore e rigidità mandibolare e addominale e difficoltà di deglutizione. Compare poi il trisma che, se associato a stiramento della rima labiale, configura il cosiddetto “riso sardonico” e la rigidità si diffonde a tutti i muscoli con comparsa di segni e sintomi che variano a seconda dell’intensità con cui sono colpiti i vari distretti muscolari, con comparsa di opistotono, contratture e ipertensione degli arti. Dopo 24-72 ore cominciano a insorgere spasmi riflessi che possono portare a morte per coinvolgimento della muscolatura respiratoria. Per 3 giorni le manifestazioni aumentano di intensità e si stabilizzano poi per 7 giorni, scomparendo dopo 2 settimane. L’indice di mortalità è del 50%. La terapia si basa sulla somministrazione di antitossina tetanica, immunoglobuline antitetaniche e un ciclo di 10 giorni di penicillina o tetraciclina. La ferita va trattata chirurgicamente con escissione del tessuto necrotico. Gli spasmi vengono ridotti dall’impiego di farmaci sedativi e, se non sufficienti, si può utilizzare d-tubocurarina mantenendo la respirazione con un ventilatore a pressione positiva. In pazienti con convulsioni toniche ricorrenti può rendersi necessaria una tracheostomia.

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