Svuotamento retrogrado forzato dello stomaco, che rappresenta un meccanismo complesso di difesa filogeneticamente molto antico, mediante il quale l’organismo espelle materiale ingerito in cui siano presenti componenti irritative e/o tossiche.Il vomito può quindi essere considerato: (1) un riflesso fisiologico protettivo in caso di irritazione (più spesso chimica) del primo tratto gastrointestinale (come nelle intossicazioni da cibo); (2) un riflesso da veleni endogeni (ad es., uremia) o da movimenti abnormi del corpo nello spazio (come nelle sindromi cinetosiche); (3) un sintomo di una malattia che coinvolge le strutture nervose implicate nell’atto del vomito.Il vomito può anche essere causato dal dolore (ad es., infarto cardiaco), da fattori psicosomatici (come nell’emesi della gravidanza) o psicogeni in senso lato (vomito che precede la somministrazione di farmaci antiblastici).L’inizio e la sequenza dell’attività muscolare che comporta il vomito sono coordinati mediante n. autonomi e motori afferenti e da una struttura nel tronco cerebrale denominata centro del vomito, che si trova nella formazione reticolare laterale del bulbo. A essa pervengono fibre afferenti dalla parte superiore del tratto gastrointestinale, prevalentemente vagali, ma anche simpatiche (n. grande splancnico). È inoltre importante, nella genesi di alcuni tipi di vomito, la presenza sulle terminazioni a livello gastrointestinale di fibre (specie vagali) afferenti, di recettori serotoninergici 5-HT3.Il vomito può derivare da impulsi sensoriali provenienti dal tratto gastrointestinale, ottici, gustativi, olfattori, ma anche da fattori emotivi. Un’importante connessione esiste tra gli organi vestibolari e il centro del vomito, che è all’origine del vomito provocato dalle cinetosi. Infine, l’attivazione del centro del vomito può derivare da impulsi afferenti dall’area postrema e subpostrema, una struttura anatomica a livello del pavimento del IV ventricolo, ove i capillari, strutturati in endotelio, membrana basale e cellule gliali, sono nettamente più permeabili che in altre parti del cervello. Pertanto, in tale area la barriera ematoencefalica è praticamente inesistente, il che consente un’ampia penetrazione di sostanze idrofile.L’area postrema è detta chemoreceptor trigger zone e causa un’attivazione del centro del vomito quando alcuni farmaci e tossici sono presenti nel torrente ematico a valori superiori alla soglia. A livello di tale area si ritrovano recettori muscarinici, istaminergici, serotoninergici 5-HT3 e per oppiopeptine.L’attivazione del centro del vomito causa stimolazione in senso efferente dei nervi motori (principalmente il IX e XI paio di nervi cranici), che esita nell’atto.Il vomito può essere provocato da farmaci emetizzanti, come l’apomorfina , che stimola i recettori dopaminergici a livello dell’area postrema, o sostanze irritanti e/o chemiotossiche (tossine alimentari, chinina, ferro e, soprattutto, i farmaci antiblastici). Anche le radiazioni possono causare vomito. È inibito da sostanze antagoniste dei recettori muscarinici (ad es., scopolamina), istaminici H1 (ad es., prometazina, difenidramina, ecc.), dopaminici (ad es., domperidone, metoclopramide, fenotiazine, ecc.), 5-HT3 (ad es., ondansetron). Anche i tranquillanti benzodiazepinici e i glucocorticoidi possono essere utilizzati in situazioni particolari.